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Siamo nella culla della nuova enologia italiana che ha visto un vino della costa toscana arrivare nell’olimpo dei migliori vini del mondo e dare via allo stile definito Supertuscan. Mario Incisa della Rocchetta impianta un vigneto di cabernet per cercare di produrre vini simili a quelli del Bordeaux da lui molto amati. Oltre ad aver introdotto un vitigno insolito per la zona, l’altra innovazione è l’utilizzo di piccoli contenitori di rovere per l’affinamento del vino.
Dopo anni di prove, nel 1968 esce la prima bottiglia di Sassicaia. Gli anni ’70 sono l’inizio di una lunga serie di successi. Ma il fenomeno non resta isolato, perché tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90 molte altre aziende si aggiungono, dimostrando che il territorio è in grado di dare la migliore qualità in assoluto con uve come il cabernet sauvignon, il merlot e il cabernet franc. Basti pensare che alla fine degli anni ’90 gli ettari di produzione erano 260, mentre oggi Bolgheri è una realtà con 1140 ettari impiantati e con una qualità diffusa molto alta.
Percorrendo la strada provinciale conosciuta come “Bolgherese”, troviamo da nord i vigneti di recente impianto e continuando verso sud incontriamo il vigneto”Sassicaia” fino a scoprire i nomi più famosi dell’enologia bolgherese. I vigneti si allargano ad est verso la collina e a ovest tra la “Bolgherese” e la Vecchia Aurelia. Dai piedi della collina di Castagneto si prosegue nella località Pianali dove si trovano gli impianti più recenti della DOC. Naturalmente Bolgheri non è solo vino, non scordiamo le prelibatezze gastronomiche castagnetane, mentre lungo il mare è di rigore un pescato fresco e saporito. A est della Vecchia Aurelia si entra nel regno della cucina di terra, selvaggina e cacciagione, ideale compagna dei grandi rossi superiori di Bolgheri.

Il Territorio

Bolgheri è un piccolissimo borgo medievale, la cui storia, è legata a lungo alla famiglia della Gherardesca. Vi si arriva attraverso il famoso Viale dei Cipressi cantato da Giosuè Carducci nella celebre poesia “Davanti San Guido”. La torre del castello, il cui impianto è del XVI secolo, costituisce la porta d’accesso al borgo. Il centro storico conserva la sua antica struttura urbanistica originale, dove tra vicoli, botteghe artigianali ed enoteche, in un’atmosfera di altri tempi, è possibile trovare ancora l’abitazione della famiglia Carducci.
Per gli amanti del birdwatching, una meta d’eccezione è il Rifugio Faunistico di Bolgheri, inserito nel sistema delle Oasi del WWF, è una zona umida d’interesse internazionale che comprende stagni, dune coperte di macchia mediterranea popolata dalla tipica fauna della costa toscana.
Il centro più importante del territorio è Castagneto Carducci, borgo che affonda le sue radici in un passato lontano che ci rimanda, come il resto del vicino territorio, alla civiltà etrusca. Il suo inizio è documentato a partire dall’epoca medievale ed al ruolo prioritario esercitato nel tempo dalla famiglia della Gherardesca, che mantiene qui i suoi privilegi fino a che non subentreranno il dominio pisano e poi quello fiorentino, e fino al 1749, momento in cui Castagneto viene decretato Comune autonomo col nome di Castagneto Marittimo. Appellativo che resterà fino al 1907 quando, dopo la morte del poeta, viene denominato Carducci in sua memoria. Il paese conserva la sua storia con il Castello, la Chiesa della Propositura di San Lorenzo inglobata al suo interno e la Chiesa del Santissimo Crocifisso.
Il Comune ha assunto dal 1995 la qualifica di Parco Letterario Giosuè Carducci che promuove e valorizza gli ambienti storico-culturali che sono stati d’ispirazione poetica. Dal paese lo sguardo coglie il pendio, la breve pianura, fino al mare e alle isole; intorno un paesaggio agricolo ricco di oliveti, di vigneti, denso di boschi di castagni e di macchia, dominato a sud ovest dalla Torre di Donoratico, rudere dell’omonimo castello, che secondo la leggenda ospitò il Conte Ugolino della Gherardesca cantato da Dante nell’Inferno.
Scendendo verso la costa s’incontra Marina di Castagneto, una tra le più rinomate località balneari della costa, che ha ricevuto la Bandiera Blu dall’Unione Europea. Alle spiagge libere si alternano gli stabilimenti e un bellissimo Forte settecentesco, realizzato sotto i Lorena nell’ambito di un progetto di potenziamento della difesa del litorale.